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San Pancrazio nasce nella città frigia di Synada in Asia Minore. Rimasto orfano di madre prima e di padre poco tempo dopo, viene affidato al fratello paterno, Dioniso che come suo tutore lo porta con lui a Roma. Qui alloggiano proprio vicino alla casa dove si era ritirato San Marcellino Papa, durante le crudeli persecuzioni di Diocleziano e Massimiano contro tutti coloro che si professavano cristiani. Dioniso e Pancrazio hanno dunque la possibilità/occasione di parlare con il Sommo Pontefice; affascinati dalle parole dolci, dalla modestia e dalla pietà del Papa, entrambi gli chiedono di essere battezzati. Dioniso si converte e decide di offrire la sua anima a Dio; il giovane Pancrazio, a soli 14 anni, viene imprigionato. Gli antichi documenti riportano la notizia che Diocleziano conosceva il padre di Pancrazio e per questo cercò di convincere il giovane a rinnegare la sua fede cristiana e ritornare al paganesimo. Provò con promesse e lusinghe, poi anche con false testimonianze e menzogne, senza ottenere però il risultato sperato; le risposte ferme e categoriche dell’eroico giovane, irritano il crudele imperatore, il quale comanda la decapitazione di Pancrazio. Una nobile romana Ottavilla, raccoglie il corpo del martire e provvede per la sua sepoltura nel cimitero vicino alla Via Aurelia. Sopra la sua tomba verrà poi edificata una basilica. San Pancrazio è modello di martirio e di strenua difesa delle virtù teologali (Fede, Speranza, Carità) e cardinali (Fortezza, Prudenza, Temperanza, Giustizia). Inoltre, adorna la sua anima con il suo sangue, per somigliare di più al Cristo che gli ha donato la giovinezza, la salute, il lavoro e l’accettazione della sofferenza. Per questo coloro che lo invocano, chiedono per sua intercessione a Dio Onnipotente, la salute, il lavoro, la prosperità nelle azioni e nelle imprese giornaliere della vita.